Una scommessa era stata considerata alla vigilia e una vittoria della stessa si può considerare, senza obiezione alcuna, al termine degli appuntamenti fissati in calendario. La rassegna letteraria “Velletri Libris”, alla sua prima edizione, è riuscita nell’ordine a portare nel Chiostro della Casa delle Culture centinaia di persone, proposto autori e tematiche varie ed eterogenee, fatto riscoprire la città di Velletri come centro pulsante della cultura a livello nazionale. Prima di questa “avventura”, che è andata ben oltre le più rosee aspettative, gli organizzatori non avrebbero potuto chiedere di più. La Mondadori Bookstore Velletri-Lariano, ideatrice e promotrice dell’evento che per oltre due mesi ha visto avvicendarsi in città scrittori di fama nazionale, non può che tracciare un bilancio positivo insieme alla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura, co-produttrice delle iniziative, che ha creduto fortemente nel progetto proposto dalla nota libreria veliterna. Le due importanti realtà cittadine hanno mostrato come una sinergia stretta esclusivamente per l’obiettivo di fare cultura possa dare risultati importanti. Fondamentale è stato il supporto dei partner (Casale della Regina, Piana dei Castelli, Allianz Assicurazioni, Banca Popolare del Lazio) e suggestivo si è rivelato il clima di una struttura davvero affascinante e capace di catalizzare l’attenzione degli spettatori in qualunque caso. Dopo l’inaugurazione, con l’ironia e la simpatia di Giuseppe Culicchia, che ha aperto le danze con il suo romanzo incentrato sul tema del doppio e della satira nei confronti dell’industria editoriale, è seguito l’intenso incontro con Michela Marzano, la quale ha messo in luce le debolezze umane, la ricerca d’amore, la vulnerabilità dell’anima. Domenica 25 giugno, invece, una platea di più giovani per l’arrivo di Federico Moccia, che con Tre volte te ha bissato il successo dei primi due romanzi della trilogia avente come protagonisti Step, Babi e Gin. Un tuffo nella Roma che non c’è più, fatta di intellettuali e dissertazioni, con Marina Ripa di Meana e il suo ricordo delle colazioni al Grand Hotel di Roma con Alberto Moravia e Goffredo Parise. Il tutto esaurito, con oltre trecento presenze, si è verificato giovedì 6 luglio con Valerio Massimo Manfredi. Lo scrittore, topografo e archeologo – insieme alla professoressa Prenner – ha richiamato l’attenzione della cittadinanza con la sua voce perentoria ma decisa, sottolineando con forza la sua vocazione letteraria riversata nel romanzo Teutoburgo che racconta una storia ambientata in un momento cruciale per l’Impero Romano e per il Mondo intero. Politica, attualità, riflessioni etiche il venerdì successivo con la giornalista de La7 Alessandra Sardoni, altrettanto apprezzata proprio per la sua professionale visione della situazione italiana, esposta con l’ottica dell’addetta ai lavori, non senza una interpretazione che parte dal titolo del suo libro, Irresponsabili. Un tuffo nel Novecento, con un piede agli anni Duemila, grazie al geniale Paolo Di Paolo: il giovane scrittore ha descritto i sentimenti, gli amori e le sensazioni dell’uomo contemporaneo in Una storia quasi solo d’amore, soffermandosi invece sul dualismo tra analogico e digitale in Papa Gugol, adatto agli adulti quanto ai bambini. Personalità forte e malinconia positiva con la consapevolezza di Lidia Ravera, scrittrice giunta al suo trentesimo libro, che con Il terzo tempo ha trasportato i fruitori in una riflessione senza retorica e anzi con un grintoso approccio alla sofferenza che caratterizza alcune fasi della vita. Un pomeriggio innovativo, invece, è stato quello di sabato 22 luglio con Craig Warwick: il noto volto televisivo e sensitivo ha richiamato tantissime persone, che incuriosite e affascinate dal suo discorso hanno avuto la possibilità di parlare con lui trovando un personaggio umano e garbato, ma soprattutto non scontato nella sua breve conversazione con il pubblico. Una storia nera di Antonella Lattanzi, invece, si è rivelato un romanzo interessante per le sue implicazioni sociologiche e nella modalità suggerita dall’autrice per l’approccio ai casi di cronaca nera. Mai essere morbosi, come ha sottolineato la scrittrice pugliese al suo terzo romanzo, e proprio di processi si è parlato facendo menzione di Un giorno in pretura che consente al telespettatore di vedere e analizzare senza filtri le storie. Il penultimo appuntamento ha visto salire sul palco del Chiostro Mara Santangelo, campionessa del mondo e tennista che ha raggiunto grandissimi risultati nonostante una vicenda biografica travagliata. L’avvicinamento alla fede e l’allenamento quotidiano della mente prima che del corpo hanno lanciato un messaggio di speranza e determinazione ai presenti. L’ultimo incontro, ai primi di agosto, con il Comandante Alfa è stato un altro sold out per una rassegna che quasi mai è scesa sotto i cento spettatori. Il fondatore dei GIS ha esposto rischi, sacrifici, paure e soddisfazioni di una scelta di vita che lo ha portato a vivere a volto coperto, ma non per questo rinunciando a trasmettere un messaggio di positività e senso della patria al grande pubblico, con particolare riferimento ai giovani. Numeri importanti, nomi di prestigio, che forse mai erano stati concentrati in così poco tempo nella nostra città e che hanno portato la stessa Velletri alla ribalta nazionale anche per una macchina organizzativa che ha lascito positivamente impressionati, come dimostrano gli attestati di stima, tutti gli ospiti. Gli incontri sono stati impreziositi dalla professionalità di Ezio Tamilia, giornalista capace, serio ed elegante, sempre all’altezza e pronto ad intervenire al momento giusto con domande intelligenti e pertinenti. Il bilancio della prima edizione di “Velletri Libris” si può considerare più che positivo, quindi, anche se come preannunciato da Guido Ciarla, deus ex machina di questa rassegna insieme al suo staff, ci sarà una data finale a sorpresa, in settembre. I ringraziamenti lo stesso titolare della libreria Mondadori li ha estesi, oltre che ai già citati sponsor e alla Fondazione, ai cittadini di Velletri, agli autori, all’Azienda Publi R di Riccardo Colella per la grafica e la promozione degli appuntamenti, agli editori e a Rocco Della Corte, responsabile della comunicazione. Non resta che aspettare questa “coda” intrigante, che suggellerà il successo di una scommessa vinta con la duplice gratificazione di aver dimostrato che “la cultura tira” e che l’eterogeneità della proposta è la chiave vincente per ottenere risposte e allargare gli orizzonti, come sottolineato oltre che dallo stesso Ciarla anche dalla consigliera FondArC Maura Dani. Per ora buone vacanze, quindi, in attesa di una serata che si preannuncia ricca di colpi di scena.
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